SINOPSI

“L'eterno che è in voi sa che la vita è senza tempo.  E sa che l'oggi non è che il ricordo di ieri e il domani il sogno di oggi”.
Khalil Gibran

Dietro il ricordo si intravede un incerto futuro, mentre il presente si confonde tra fotografie sbiadite e molti “domani sarò…”
Tic tac, tic tac…
I fiori gialli del dente di leone si trasformano in una spumosa bolla bianca. Siamo noi il punto d’arrivo delle generazioni passate e il punto di partenza di quelle future. I nostri passi non si muovono su una linea retta, ma vagano in uno spazio indefinito, tra suoni, pensieri e valori. Abbiamo cominciato giocando con le bambole, abbiamo finito per esserlo. Esiste dentro di noi una forza, una verità, un’essenza che ci accomuna in questo spazio senza tempo?
Queste considerazioni sono state lo spunto per una creazione artistica che ha portato all’incontro di due personaggi: una bambola antica ed una moderna, che, perse nelle loro distinte realtà, finiscono per incontrarsi in un universo atemporale che permette loro di disfarsi delle convenzioni e peculiarità di ciascuna. Tra stupore, curiosità e incertezza si spogliano del loro vecchio essere e si uniscono in una nuova essenza.
Il passato, il presente e il futuro si fondono per dare vita ad un soggetto nuovo fatto di  differenti passati e potenziali futuri.
Indagando tra le possibilità d’espressione dei corpi – inizialmente limitate a gesti stereotipati, poi in piena libertà di movimento – si è cercato di superare le convenzioni che limitano la nostra realtà fino a trovare nuove forme nella tecnica aerea fusa con la danza e il teatro.

DESCRIZIONE DETTAGLIATA
L’opera si sviluppa in tre parti:

1-Presentazione dei personaggi e incipit della storia
Le bambole, una antica e una moderna, vivono immerse nel proprio mondo, inconsapevoli dell’esistenza dell’altra e agiscono condizionate dall’epoca che attraversano. L’acrobazia aerea (tessuti), accompagnata da differenti musiche, si fonde con il teatro suggerendo il loro vincolo con il tempo. Un insolito rumore richiama la loro attenzione e le due bambole decidono di abbandonare il proprio universo per esplorare lo spazio che le circonda. Si ritrovano così l’una nella casa dell’altra. Incomprensioni e stupore generano situazioni assurde che evidenziano le difficoltà d’adattamento a un tempo che non è il proprio.

2-  Incontro
Esplorato il “diverso”, per le bambole è tempo di rincasare, ma sulla via del ritorno s’incrociano. Dopo un primo momento d’incomprensione, lentamente si avvicinano l’una all’altra rendendosi conto che, sotto il trucco, non sono poi così differenti. I movimenti stereotipati si perdono e le due essenze si uniscono in un abbraccio.

3-Unione
Attraverso un ballo giocato con ombre e forme generate dai corpi, il pubblico perde, poco a poco, la capacità di distinguere tra un persona e l’altra. Le sagome si fondono in un numero di trapezio doppio che rappresenta l’unione e la collaborazione tra due universi fino ad allora opposti, evidenziando come l’essenza di ogni essere umano sia la medesima a prescindere dall’epoca alla quale appartiene.
Incanto, misticismo e spiritualità accompagneranno il pubblico in un momento molto intimo, emozionante ed intenso che finirà solo quando la bambina, che stava giocando con le bambole, deciderà di rimettere a posto tutti i suoi giocattoli.

OBIETTIVO
Il tema principale dell’opera è il tempo: il passato, il presente e le differenze sociali tra i due. Non possono esistere un presente e un futuro senza la memoria del passato e il passato stesso deve tenere conto del futuro che verrà. Si vuole suggerire una condizione ideale nella quale l’individuo é consapevole delle proprie radici, ma non ignora il fatto che il futuro è dietro l’angolo, portatore d’idee e percorsi nuovi.
L’opera vuole inoltre essere una riflessione sull’essenza delle persone (l’amore per gli altri e per se stessi, la spiritualità e la curiosità) che rimane uguale nonostante il trascorrere del tempo.
Abbiamo scelto il dente di leone come simbolo e titolo dello spettacolo perché si tratta di una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente e che, una volta estirpata, torna a nascere. Il suo fiore giallo, con il passare dei giorni, si trasforma in un frutto ricoperto da sottili peletti bianchi. Questa pianta è, per noi, la rappresentazione di come il trascorrere del tempo può mutare la forma, ma non la sostanza delle cose.
Dandelion è uno spettacolo per qualunque tipo di pubblico che cerca di avvicinare bambini e adulti alle arti del circo, della danza e del teatro.

NECESSITÁ TECNICHE PER LA MESSA IN SCENA DELLO SPETTACOLO
1- Punti di ancoraggio (punti a cui si attaccheranno il trapezio, i tessuti o gli artisti stessi. Se non si usa la nostra struttura auto portante):
- Ganci: si collocano specificamente per lavori in altura.
- Travi: possono essere di calcestruzzo, ferro o legno.
2- Altezza minima: l’altezza minima è di 6 metri dal punto di ancoraggio al pavimento del palco scenico.
3- Spazio scenico: lo spazio minimo necessario è di 4 metri di profondità e 6 metri di larghezza; lo spazio ideale sarebbe di 5x7 metri. Nel caso si debba montare la struttura, lo spazio scenico è di 9x5,5m.
4- Suoni e luci: il luogo della messa in scena deve essere dotato di un impianto sonoro e di illuminazione adeguato allo spazio scenico e alle dimensioni del posto.

Durata dell’opera: 30 minuti / 50 minuti
Interpreti: Simona Gallo, Rachele Rabbino
Idea originale: Simona Gallo,Rachele Rabbino
Direzione artistica e coreografia: Mariana Sanchez e Alba Iruzubieta
Costumi: Carolina Espíndola
Specialità artistiche utilizzate: Trapezio doppio, tela, danza, teatro corporale
Tempo d’installazione e disinstallazione: 2 ore + 2 ore circa